Un altra gioa per la Pasqua al seminario

Lunedi 10 aprile 2023

Questo Lunedi di Pasqua, 15 seminaristi di quarto anno sono stati ammessi per don Paul Préaux tra i candidati agli Ordini Sacri

Durante questo passo, la Chiesa si pronuncia per la prima volta ufficialmente sulla vocazione di un seminarista. Dopo più di quattro anni di formazione, i seminaristi esprimono il loro desiderio per proseguire più intensamente la loro formazione, richiedendo l’ammissione fra i candidati agli Ordini Sacri. E quindi une tappa forte per questi seminaristi che credono nella chiamata che hanno ricevuto da parta del Signore.  Per Olivier, questa tappa gli ricorda che “essere chiamato a diventare sacerdote è un dono e une grazia incredibile da parte di Dio.” Indossando la talare, “siamo chiamati di abbandonarci completamente a Cristo, per configurarci a lui, e di fare la sua volontà.” Per un altro seminarista di quarto anno, “è l’impegno della Chiesa che confirma la mia vocazione e che mi incoraggia a dare tutto a Cristo.

I seminaristi ammessi durante la S. Messa

Ammissione tra i candidati agli Ordini Sacri nella formazione sacerdotale

Il rito di ammissione mira a manifestare pubblicamente, da parte di coloro che aspirano al diconato o al sacerdozio, la sua volontà per offrire se stessi a Dio e alla santa Chiesa per esercitare questi Ordini, ricorda il cerimoniale. La Chiesa, accogliendo questa oblazione, lo sceglie e lo chiama a prepararsi a ricevere questi Ordini, e a essere introdotto ufficialmente tra i candidati al diaconato o al sacerdozio. 

(San Paolo VI, Ad Pascendum)

Attraverso il vescovo o il superiore della comunità, assistito dal Consiglio del seminario, è la Chiesa che riconosce il carattere soprannaturale della vocazione sacerdotale di ciascuno dei seminaristi. Il rituale dell’ammissione avviene durante la celebrazione della Santa Messa, e consiste in un dialogo tra il celebrante e il seminarista, in cui si impegna a proseguire la sua formazione per acquisire le competenze necessarie al ministerio e a fare crescere il suo desiderio di servire Cristo e la santa Chiesa.

Nella Casa di formazione della Comunità San Martino, questa tappa avviene durante il quarto anno della formazione. È caratterizzata da ricevere la talare, che ora il seminarista indossa alla cappella per la celebrazione della Santa Messa e per le Uffici. La talare è il simbolo dell’appartenenza totale a Cristo e la morte al mondo. La cotta simbolizza la grazia del Battesimo.